L’assegno di ricollocazione è uno strumento di politica attiva dedicato alle persone disoccupate per aiutarle nella ricerca di un nuovo lavoro, offrendo loro un servizio personalizzato ed intensivo di assistenza alla ricollocazione che può essere erogato da operatori pubblici e privati autorizzati.
Può richiedere l’assegno una persona disoccupata che sia titolare di Naspi (nuova assicurazione sociale per l’impiego) da almeno 4 mesi. La richiesta può essere effettuata attraverso il sistema informativo unitario del portale ANPAL (www.anpal.gov.it).Nella richiesta si dovrà indicare anche
l’operatore prescelto per l’erogazione dei servizi.
Gli operatori che possono erogare la misura sono i centri per l’impiego indicati dalle Regioni e i soggetti accreditati a livello nazionale e regionale alle politiche per il lavoro. Il rilascio avverrà da parte del Centro per L’Impiego del domicilio del percettore Naspi, sempre attraverso il sistema informativo unitario.
Assistenza alla persona e tutoraggio, attraverso l’affiancamento da parte di un tutor dell’operatore.
Ricerca intensiva di opportunità occupazionali, mediante un programma strutturato di ricerca di una nuova occupazione.
Assistenza alla persona e tutoraggio, attraverso l’affiancamento da parte di un tutor dell’operatore.
Ricerca intensiva di opportunità occupazionali, mediante un programma strutturato di ricerca di una nuova occupazione.
Livello di occupabilità della persona, quindi, maggiore è la sua distanza dal mercato del lavoro, maggiore sarà l’assegno e quindi più intenso il sostegno per reinserirsi.
Tipo di contratto ottenuto per la persona.
Affiancamento di un tutor al destinatario dell’Assegno.
Un programma di ricerca intensiva della nuova occupazione, con eventuale percorso di riqualificazione professionale mirata a sbocchi occupazionali esistenti nell’area stessa;
L’impegno del destinatario dell’AdR a svolgere le attività concordate con il tutor e di accettare una offerta di lavoro congrua. Un eventuale rifiuto ingiustificato farà scattare dei meccanismi di graduale riduzione delle misure di sostegno al
reddito (cosiddetti “meccanismi di condizionalità”).
Sospensione del servizio nel caso di assunzione in prova o a termine, con eventuale ripresa del servizio stesso dopo l’eventuale conclusione del rapporto di lavoro.
Una sola possibilità di cambiare l’ente che eroga il servizio di assistenza, fino a quando non viene proposta l’offerta di lavoro.
Per valutare l’efficacia di questo nuovo strumento nazionale di politica attiva, ANPAL, in accordo con le regioni, ha avviato una sperimentazione che interesserà un campione di 30.000 soggetti da cui si dovrebbe arrivare a coinvolgere concretamente nell’assegno di ricollocazione 10.000 destinatari.
I soggetti coinvolti verranno informati da apposita comunicazione inviata da ANPAL a mezzo mail, messaggio al cellulare o lettera raccomandata.
Una volta ricevuta la comunicazione, il beneficiario entra nel portale di ANPAL ed alla voce assegno di ricollocazione può cominciare ad inserire la domanda seguendo le indicazioni suggerite dal sistema.
Al termine della sperimentazione lo strumento entrerà a regime e tutti potenziali destinatari potranno richiederlo.